09 Maggio 2025
Siracusa crocevia del dibattito nazionale sui grandi temi della Giustizia, grazie alla due giorni organizzata dall'Unione dei fori siciliani, dal Consiglio Nazionale Forense e dall’Ordine degli avvocati di Siracusa.
L’iniziativa, tenutasi tra Palazzo Vermexio e il teatro comunale, ha ospitato il venerdì gli interventi del viceministro Paolo Sisto e del presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco. Padroni di casa e coordinatori dell’iniziativa l’Unione dei fori siciliani, presieduta dall’avvocato Rosario Pizzino e il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Siracusa presieduto dall’avvocato Antonio Randazzo.
“Bisogna essere dialoganti, ma nel rispetto delle regole. Il Parlamento ha il compito di fare le leggi”, ha dichiarato il viceministro Sisto nel corso del suo intervento della prima giornata di lavori a Palazzo Vermexio. “La separazione delle carriere era nel programma di governo e la porteremo avanti rispettando l’articolo 138 della Costituzione. L’ANM potrà esprimere le sue legittime posizioni, come fa l’opposizione in Parlamento, ma alla fine sarà la democrazia, attraverso il voto e gli strumenti istituzionali, a decidere”, ha aggiunto Sisto.
“L’Italia è un’anomalia in Europa. In tutti i paesi a democrazia avanzata le carriere di giudici e pubblici ministeri sono separate. Questo garantisce equidistanza e tutela il principio del giusto processo. Non è una riforma contro la magistratura, ma una riforma per il cittadino“, ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco. Durante la giornata anche il saluto di Francesco Favi, consigliere del Cnf del distretto di Catania.
Il dibattito di sabato “La Giustizia Oggi. È giusta la legge? È giusto il processo?” è stato aperto dal presidente l’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia, Rosario Pizzino e dal presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Siracusa Antonio Randazzo, a seguire gli interventi del Sindaco di Siracusa, Francesco Italia e del Prefetto Giovanni Signer. Quindi un serrato confronto, condotto dal presidente del Cnf Francesco Greco, tra la prima presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in videocollegamento, e la Capo di Gabinetto del ministero di Giustizia, Giusi Bartolozzi.
"Mi auguro - ha detto durante il dibatto la presidente Cassano - che il legislatore possa recuperare una visione d'insieme, perché intervenendo in maniera settoriale su singole articolazioni del processo civile e penale si rischia di snaturare l'essenza stessa del processo. Abbiamo bisogno di recuperare una visione d'insieme: abbiamo bisogno che il legislatore, all'esito di un dibattito nelle sedi proprie, chiarisca quale deve essere la funzione del processo, sia civile che penale, nel rispetto delle linee che sono già emerse univocamente dalle sentenze della Corte Costituzionale" "Non ci sono le condizioni per aumentare il numero dei magistrati - ha osservato la presidente Cassano - 10.500 magistrati sono sufficienti se cambiano alcune precondizioni”, ha aggiunto Cassano.
Il ministro Nordio, dal canto suo, ha puntualizzato che, “nessuno ha mai fatto calcoli del tipo: quanto può durare un processo civile? Quanti processi civili esistono in Italia? Quanto tempo impiega in media un magistrato per risolvere una questione senza ricorso alla mediazione? Sulla base di questi elementi possiamo dire quanti sono i magistrati, gli amministrativi che servono per un tot di cause. Se i numeri non tornano, o si aumenta il numero dei magistrati, - il budget - o si diminuisce il numero dei contenziosi – il target”, ha concluso Nordio.
“Due giorni all’insegna del confronto e del dialogo, da cui ricaviamo spunti di riflessione e durante la quale l’avvocatura siciliana ha offerto il proprio qualificato contributo al dibattito nazionale sulla Giustizia”, così a fine iniziativa il presidente dell’Uofs Rosario Pizzino.
Per il presidente del Cnf, Francesco Greco la due giorni siciliana, e la conferma di una avvocatura protagonista che porta al tavolo di dibattito della Giustizia proposte concrete e costruttive”.
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