05 Maggio 2025
È una riforma ambiziosa. Novantadue articoli. Riaffermazione dei princìpi, a partire dalla libertà e indipendenza dell’avvocato sancite in apertura, fino ai dettagli su temi complessi come la mono committenza o le reti professionali. È la proposta per la nuova legge forense. Discussa per mesi da 80 delegati nei cinque tavoli coordinati da Consiglio Nazionale Forense e Organismo Congressuale Forense OCF e presentata a una partecipata Agorà degli Ordini e delle Unioni forensi. Evento che suggella un contributo trasversale assicurato alla riforma da istituzioni, associazioni e da tutte le componenti dell’avvocatura.
Fino all’amplissima partecipazione registrata ieri, con la presenza, nella riunione tenuta presso la Pontificia università della Santa Croce a Roma, dei rappresentanti di 120 dei 140 Ordini territoriali e di 14 delle 15 Unioni regionali. «Una giornata positiva», commenta a fine Agorà il presidente del Cnf Francesco Greco. Un dibattito in cui si è ribadito «il pieno coinvolgimento dell’intera avvocatura» ma anche quella che Greco definisce come «l’urgenza di avviare il motore di questa nostra nuova legge professionale: proprio oggi», dice il vertice dell’istituzione forense nell’aprire l’assemblea
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