14 Gennaio 2024
Mancava solo il gol, fumata nera, condizioni non mature. Sono tanti i modi di dire utilizzati per descrivere l’ennesimo tentativo, andato a vuoto, di eleggere i quattro giudici mancanti della Corte costituzionale da parte del Parlamento. Un Parlamento che si è riunito in seduta comune per la tredicesima volta ma che non è ancora riuscito a trovare la quadra, viste le 377 schede bianche, 15 nulle e 9 disperse.
Tuttavia da più parti, sia nella maggioranza che nell’opposizione, si giura che ormai ci siamo, che è una questione di giorni, che già domani o al massimo martedì sarà riconvocata l’Aula, e che stavolta si andrà fino in fondo. Già lunedì c’erano state delle avvisaglie sul fatto che potesse non essere ancora la volta buona, soprattutto per le difficoltà di Forza Italia di trovare un nome che andasse bene ad alleati e avversari da aggiungere a quelli di Francesco Saverio Marini, prescelto dal centrodestra, e di Massimo Luciani, nome messo sul tavolo dalle opposizioni e pronto a essere votato anche dai partiti al governo. Ma oltre al dibattito interno agli azzurri, con il viceministro Francesco Paolo Sisto e il capogruppo in commissione Giustizia al Senato, Pierantonio Zanettin, che sembrano destinati a rimanere ai loroposti, si ragiona anche sul quarto giudice, un nome “tecnico” condiviso dall’intero arco parlamentare.